Il soppalco è uno spazio aperto su un altro spazio ed aperto deve restare. Ecco che la ringhiera deve essere quasi inesistente, minimale, leggera.
Anche il colore gioca un ruolo importante ed il bianco ben si sposa con le pareti e con il legno degli scalini e del tetto a vista
Bellissimo il particolare della partenza della scala, costituito da 3 grandi cubi in legno, e la chiusura, tramite una lamiera di tutta grandezza, della parte inferiore. Bravo Daniel, designer di grande sensibilità!
Ecco, il titolo di questo articolo dice tutto…in questo caso la scala è in resina, il cosciale sagomato tagliato a laser è in ferro e serve a sostenere il parapetto in cristallo
In questo caso invece gli scalini sono in legno. Il colore bianco del cosciale è in comune alla realizzazione precedente e, direi, fondamentale.
Mai e poi mai ci verrebbe da pensare al bianco collegato allo stile industrial, eppure se si vuole ottenere leggerezza vi assicuro che non c’è niente di meglio..
Il cliente aveva un budget ridotto per la realizzazione della scala interna, nasce così l’idea di accostare una tipologia di materiale decisamente grezza e poco “elegante”, la lamiera bugnata, al colore principe dell’arredamento: IL BIANCO
L’inserimento di almeno due scalini in legno richiama il concetto di CASA
Il risultato è piacevole e originale al tempo stesso
Quando questo fantastico abbinamento viene chiamato in causa per la realizzazione di un giroscale interno di tre piani, le scale viene proprio voglia di farle a piedi!
Il lavoro è stato lungo, ben pianificato e realizzato con la collaborazione di una falegnameria che, chiaramente, si è occupata della parte in legno.
La struttura in ferro viene prodotta in officina e poi trasportata in cantiere per essere posata.
Con un po’ di pazienza, vengono inseriti anche gli scalini
Qui si vede molto bene il particolare della lamiera inserita nel gradino
Il risultato finale è meraviglioso, come la location che lo ospita! Un plauso ai proprietari del B & B Apartments Casa Ester per aver commissionato un’opera di grande design ed effetto!
A volte capita che il ciabattino trovi il tempo per risuolare le proprie scarpe o quelle della sua famiglia…
Da un po’ Danilo pensava di inserire il ferro negli arredi, quelli “importanti” come una cucina.
Secondo voi, potevo lasciarmi sfuggire questa succulenta occasione?
Abbiamo preso contatti con Luca Zaninelli, titolare dell’azienda Zaninelli Wood & Stone, che ci ha sempre attirato per l’accostamento di legno e pietra, due materiali del nostro territorio montano.
Gli abbiamo chiesto se gli sarebbe piaciuto collaborare nella realizzazione di tale progetto.
Alla entusiastica risposta affermativa, gli ho quindi fornito precise indicazioni su come avrei voluto che fosse la mia nuova cucina.
Innanzitutto il piano di lavoro doveva essere grande! Avevo scelto il travertino come pietra, perchè si sposava bene al rovere delle ante, ma Luca ha insistito affinché scegliessi la Dolomia, una delle cui poche cave al mondo è nella nostra Regione.
E lo devo ringraziare per avere insistito: è veramente bellissima!
Il grigio sfumato e maculato di questa pietra si sposa in maniera eccellente con il nero del ferro, colore che viene riportato anche nelle venature stuccate del legno
E vi assicuro che la superficie di quasi 4 metri quadri del bancone non appesantisce minimamente la visione d’insieme.
Non vi dico la comodità di fare gli impasti qui sopra! Non si attacca nulla…
Il legno di rovere la fa da padrone per quanto riguarda le ante delle colonne, tre delle quali (due sotto i forni e una che nasconde la lavastoviglie) sono poi state rivestite di lamiera per dare movimento.
Quello che salta subito all’occhio è il mobile a giorno, interamente realizzato in ferro, con antine in lamiera traforata e ripiani in legno, che dona tantissima leggerezza alla parete attrezzata
Nella parte inferiore trova posto un cassettone con ruote pensato per contenere la legna della stufa: comodissimo!
E sopra alla piastra i condimenti sono a portata di mano grazie al pensile, anch’esso in ferro con ripiani in legno.
Dall’altra parte del bancone trovano posto 4 sgabelli in ferro con sedute in rovere e un angolo a giorno pensato apposta per gli elettrodomestici che se non si hanno sotto mano non si usano…
Il risultato finale è uno spettacolo! Vi assicuro che ogni giorno, quando vedo la mia cucina, non posso che dire: che meraviglia!
Ringrazio il mio fabbro del cuore per essere riuscito a trovare il tempo da dedicare ad un progetto che mi frullava in testa da un po’:
Nato in un periodo di inattività forzata, visto che proprio fermo non riesco a stare…, non poteva che chiamarsi Virus a testimonianza che anche i momenti peggiori possono ispirare idee e soluzioni creative
Certo, non tutti hanno la fortuna di avere una parete di sassi in casa e sicuramente non tutti riescono a valorizzarla!
Il progetto di questa libreria esce direttamente dalla penna, e dalla fantasia, di una coppia di giovani ingegneri architetti che l’hanno pensata per il loro soggiorno.
Alla nostra officina è toccato l’onore di realizzarla.
Bravi Michele e Francesca 🙂
Speriamo di cuore sia l’inizio di una lunga collaborazione con il vostro Studio
Quello che salta all’occhio, comunque, è la struttura…leggera, aerea, celestiale…
E dove porta una struttura così? Non può che allungarsi fino al cielo
Sembra proprio di camminare nel vuoto…i vetri sono sospesi sulle travi, blu come tutto il resto
Il ponte attraversa il soggiorno, sovvertendo il normale corso delle cose: di solito si fa il camminamento in lamiera (o altro materiale “solido”) e il parapetto in cristallo.
In questo caso è esattamente il contrario e l’effetto è straordinario, come la designer che ha pensato tutto ciò
Quando un architetto o un ingegnere si innamora di quello che fai, è facile che ti dia l’incarico di realizzare tutte le opere da fabbro di un intero edificio della cui ristrutturazione è stato incaricato.
E proprio questo è successo.
La prima opera che abbiamo costruito e posato è stata la facciata del giroscale che, essendo a nord, doveva essere il più luminosa possibile ed ecco che la superficie vetrata diventa indispensabile. Trovano posto anche due ante apribili, per una eventuale ventilazione.
La scala interna viene giustamente recuperata, essendo una vecchia scala in pietra, e la ringhiera non poteva che essere semplice e lineare, con gli elementi che terminano direttamente nel passamano.
Bello il particolare della lamiera che copre il primo tratto di muro della scala
La porta che chiude il sottoscala ben si sposa con la tipologia della facciata e viene ripresa anche per la porta che conduce ai garage e alle cantine
e con quella dell’ascensore
La linearità delle ringhiere interne viene piacevolmente ripresa per le ringhiere esterne, sia degli anticaduta che dei terrazzi.
Da notare: gli ancoraggi sono completamente a scomparsa
Bellissimo infine il recupero, tramite sabbiatura e riverniciatura, del cancello originale, ricordo di famiglia, di cui nella foto successiva si vede un particolare
Non è facile coordinare il lavoro di parecchi artigiani e a volte si sono verificati ritardi. Il cantiere è durato pressapoco un anno e vederlo finalmente finito è stata una grande soddisfazione!
Gli spazi possono essere delimitati in vari modi: con i mobili, con i drappeggi, con il cartongesso o con pareti in muratura. Per chi ama la LUCE, un modo elegante, e comunque pratico e versatile, è sicuramente una parete realizzata con un serramento in ferro completo di vetri e ante apribili.
Qui sotto la vedete chiusa
Nell’immagine seguente si vedono chiaramente le ante che, come da foto iniziale, si possono sormontare fino a “scomparire” completamente