Aladin

Solo strofinando una lampada, o meglio una lamiera…, si poteva pensare di far entrare una scala in uno spazio così limitato…

Non poteva che chiamarsi Aladin!

Lamiera da cui sono state ricavati due distinti nastri per poi essere incastrati e saldati tra loro a creare alzate e pedate ridotte ma comunque, incredibilmente, comode da salire e soprattutto scendere.

Alla sommità, per aumentare lo spazio a disposizione, è stato creato uno sbarco che si posiziona sopra la porta di ingresso alla camera ed è ancorato alla trave lamellare tramite cordini in acciaio

L’esigenza era raggiungere uno spazio soppalcato, all’interno della camera, da sfruttare come angolo relax/lettura.

Ed ecco che prende posto una libreria con scaffali in ferro naturale verniciato trasparente, come la scala, e cubi in legno di olmo, uno dei quali chiuso con sportellino in lamiera push to open.

EXCALIBUR

Perchè questo nome mitico e un po’ fiabesco?

Esatto! Sembra scolpita nella… parete

Gli scalini escono direttamente dal muro, che nasconde una struttura portante molto robusta.

Il fodero di lamiera degli scalini può essere facilmente rimosso per un’eventuale manutenzione futura.

Sembra proprio di sguainare una spada!

Il parapetto, per lasciare la scena ad una scala spettacolare di suo, non poteva che essere minimale.

È infatti realizzato con una cornice in tubolare e un tessuto di cordini in acciaio pressoché invisibili

Lo stesso parapetto viene riproposto sul soppalco per mantenere l’attenzione sullo spazio

Rumble Rumble Sbadabam

No, non è una filastrocca…

È una storia vera!

Immaginate di essere nel vostro letto, tranquilli e beati, cullati da chissà quali bei sogni…

Ad un certo punto…un rombo di tuono e un gran fracasso

Allarmati da cotanto fragore, in pigiama e ciabatte, scendete in cortile ed eccola lì, la causa di tutto…non vi resta che guardare sconsolati e ritornare a letto..

Ma facciamo un passo indietro… Questa storia me l’ha raccontata la mia amica Cecilia, ridendo perchè si sa…a scampato pericolo si finisce per ridere delle proprie disgrazie

Cecilia era solita occuparsi della sistemazione della legna da ardere. Erano anni che lo faceva lei, con metodo e precisione. Quella volta Franco, suo marito, si era offerto di farlo al posto suo. Lei ha acconsentito, non prima di averlo avvertito della difficoltà dell’operazione e, chiaramente, dopo essere stata derisa con un superficiale “cosa vuoi che sia”…

Bisogna dire che Franco si è impegnato parecchio e nell’arco di qualche ora ha sistemato quintali di legna

La catasta era lì, davanti ai suoi occhi soddisfatti. Cecilia dal canto suo, ogni volta che la guardava, nutriva qualche dubbio ma i giorni passavano e malgrado tutto la catasta resisteva

Una notte però un boato assordante RUMBLE RUMBLE SBADABAM li ha svegliati di soprassalto. Sembrava un terremoto…e invece…avete indovinato: la catasta era miseramente crollata!

Cecilia è una persona solare e tranquilla e, anche se moriva dalla voglia, non ha detto a Franco: te lo avevo detto!

Le storie che ci raccontano portano sempre con sè degli insegnamenti, di cui fare tesoro.

Da questa storia nasce la legnaia in corten a prova di…FRANCO!

Quando l’Utile incontra il Bello

L’esigenza era coprire una porzione di piazzale, destinata all’atività commerciale, con una tettoia su cui installare un impianto fotovoltaico e nello stesso tempo definire lo spazio di accesso all’abitazione privata

La struttura di base è stata realizzata in ferro

La copertura lascia passare la luce tramite alternanza di pannelli grigliati e lamierati

Il rivestimento delle pareti è stato invece realizzato con lamiere in acciaio corten, completato dall’inserimento di un cancelletto pedonale anch’esso realizzato in corten

L’aggiunta di una panchetta in legno di larice dona un tocco di leggerezza

Il lato destinato al passaggio pedonale verso l’abitazione padronale è stato impreziosito con fioriere e pareti in acciaio corten alternate a grigliato che svolgerà la funzione di sostegno ai rampicanti

Ed ecco il risultato finale: l’aggiunta delle piante rende il tutto molto armonioso e…Bello!

Il Signor Corten ama il Giardino

Ebbene sì, come il più snob dei gentlemen inglesi il Signor Corten ama immergersi nel verde dei giardini per poi confondersi con i colori autunnali delle foglie

Il rivestimento copre per intero il muretto di contenimento, creando un interessante contrasto con la pavimentazione in pietra e le piante che scendono rigogliose

Segue anche l’andamento circolare dello spazio che sarà così ben definito e valorizzato

Il contrasto con la casetta/ricovero attrezzi, realizzata in ferro e verniciato color grigio, lo fa particolarmente risaltare

Anche il battiscopa dei muri confinanti con il bellissimo spazio verde ricavato sul retro della casa non poteva che essere in acciaio corten

Questa scaletta in corten è una buona soluzione per raccordare livelli di terreno diversi, in un contesto campagnolo

Si può anche arredare un terrazzo con fioriere in acciaio corten.

Il contrasto con la ringhiera minimale in ferro nero rende l’insieme molto moderno

WinterGarten

La traduzione italiana risuona romanticamente con “Giardino d’Inverno”.

Si tratta di una costruzione realizzata con struttura portante e ricoperta sul tetto e sulle facciate da ampie vetrate.

Questo tipo di struttura è particolarmente versatile in quanto può essere realizzato come edificio in aderenza ad un’abitazione o locale pubblico esistente, creando un ampliamento da utilizzare per vari scopi.

Viene largamente usata al Nord, dove il meteo non è molto clemente. Con questo sistema si riesce a prolungare la bella stagione, permettendoci di vivere gli spazi esterni più a lungo, ma non solo.

Questa nostra opera è stata realizzata con profili da serramento in ferro, è dotata di finestre apribili e riscaldamento a pavimento.

Siamo partiti dal progetto per poi passare ai disegni esecutivi. Costruita in officina, trasportata smontata in cantiere e assemblata per poi essere completata dai vetri antisfondamento basso emissivo.

L’intenzione era creare una sala esterna per gli avventori della Pasticceria Bronzetti, in modo che potessero godersi momenti di relax al calduccio, anche in pieno inverno!

Il risultato è un ambiente caldo ed accogliente, arredato in modo alternativo e personale.

E ancora una volta: Brava Monica!

La Primadonna

E si sa…le primedonne si fanno desiderare…

Per costruire questa “signorina” ho dovuto partire da sopra, scendendo verso il basso, scalino dopo scalino. Doveva essere sospesa, ancorata alle pareti e al soffitto tramite tubi che sarebbero serviti anche da parapetto e da passaggio per i fili della corrente per l’illuminazione.

Oltretutto non è nemmeno diritta…sale sinuosamente verso destra, con mossa da ammaliatrice

Mi ha sicuramente dato filo da torcere, ma alla fine eccola, aggiunta al carnet delle mie conquiste!

Un Tuffo nel Passato

Sembra un controsenso tuttavia molto spesso non c’è niente di più moderno di un manufatto “vecchio”, soprattutto quando le linee sono semplici ed essenziali…l’effetto vintage è spettacolare e ben si sposa con gli altri materiali di questa location di montagna: legno e pietra

In questo caso è stata scelta la classica barra piena forata attraverso cui far passare tubi orizzontali, quattro per il pianerottolo e solamente due per la rampa della scala, alla ricerca di leggerezza ed eleganza

Il passamano viene fatto finire a terra, come a contenere gli elementi orizzontali

Per questa piccola scala ripida un unico elemento risulta essere più che sufficiente e fa veramente pensare alla casa della nostra nonna, calda ed accogliente e con quel pizzico di mistero e di avventura

C’è o non c’è…? É talmente leggero che sfugge alla vista, lasciando la scena a sua maestà il legno

Chi l’ha detto che solo il legno fa i mobili?

Esatto, anche al ferro piace questo compito e lo fa molto bene!

E qui non si parla solo di scaffalature ma di una parete attrezzata, completa di cassettoni, scrivania e porte scorrevoli automatiche, che si aprono e chiudono tramite fotocellule.

Il bancone è completamente rivestito in lamiera. Il ferro è volutamente lasciato grezzo, solamente oliato.

Vi assicuro che l’effetto è molto “caldo”…

Lo potete constatare personalmente recandovi alle Cantine Endrizzi di S. Michele a/A (Tn) splendida location per eventi e matrimoni, per visite guidate ai locali storici e piacevoli degustazioni, sia all’aperto che all’interno.